Il campione diventa papà.
Sono ancora un filo scossa.
Più che altro per il fatto che abbia fatto tutto così in fretta.
E io?
Sempre qui.
Sempre a casa con i miei.
Sempre sola.
Sempre senza lui.
Sto cercando di fare la cazzona, di fare quella che non gliene frega nulla, di fare quella che sta bene, ma la verità è che Roma si avvicina e io vorrei da morire prendere un caffè con lui e sapere come sta, se sta facendo progressi con se stesso e se gli manco.
Perchè lui mi manca da morire.
E mi odio per questo.
Perchè in ogni cosa ritrovo lui, in ogni pensiero c'è lui, ogni messaggio ha la capacità di cambiare qualcosa in me, ogni bacio non dato è un pezzo di me che manca. E ogni bacio dato ad altri non ha lo stesso sapore.
Mi manca la barba, le sue espressioni e il modo in cui eravamo insieme. Semplici. Mi manca alzarmi la mattina con il Suo buongiorno e mi manca la vita che non abbiamo potuto vivere insieme.
Rimpianti per come sono andate le cose?! M A I.
Avrei voluto?! Tantissimi.
Purtroppo non esistono altri momenti, abbiamo questo, e dobbiamo farlo funzionare.
Mi chiedo se passerà mai, mi chiedo se tornerà mai, mi chiedo se potrò mai riabbracciarlo ed essere così felice con una persona.
Mi chiedo se sentirò di nuovo quella scossa lungo il corpo quando una persona mi accarezzerà la guancia, se riuscirò a perdermi di nuovo negli occhi di un uomo.
Mi chiedo se esisterà mai qualcuno come lui pronto per me al mondo.
Forse è qui il problema.
Io non voglio uno come lui, io voglio ancora Lui, il nano da giardino.
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