Per la prima volta, quando vedo i ponti di Calatrava mi sento a casa. Per la prima volta avevo voglia di tornare, di sentirmi al sicuro, protetta, lontano dal dolore.
Doveva essere il weekend della felicità, della liberazione dai pensieri e dalle brutte cose, invece si è rivelato il viaggio delle lacrime. Tante. Calde che scendono senza fermarti e senza mettere un blocco al cuore.
Odio quando le persone giudicano le cose senza porsi prima delle domande, odio quando arrivano dritte dritte alla conclusione e si permettono di sputare sentenze.
Sono entrata nella terza fase del dolore, quella degli insulti, quella dell'orgoglio e quella del rifiuto.
Mi sono innamorata.
Si.
Innamorata da fare schifo.
Mi sono resa vulnerabile e debole agli occhi di una persona. Mi sono umiliata e ho mancato di carattere, ho tenuto tutto dentro, non riuscivo a parlarne con nessuno perchè nessuno credevo avrebbe capito la "nostra" storia. Quella situazione fatta di sensazioni positive, di parole e di sincerità, di voglia di conoscersi senza freni o senza pensieri e/o paletti.
Mi manca lui, il suo sorriso, i suoi baci, le sue mani e i suoi abbracci ma ora sono furiosa.
L'ira mi travolge e vorrei solo urlare a volte dal nervoso per essere cascata tra le sue braccia.
Qui è l'unico posto dove mi sento al sicuro, l'unico posto dove so che non mi raggiungerà perchè non è uno di quelli che torna. E io non sono la tipica ragazza da cui uno come lui potrebbe tornare.
Mi sono innamorata e tu hai fatto esattamente come tutti gli altri.. Sei scappato.
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