venerdì 1 settembre 2017

Settembre


Il primo giorno di Settembre è un po come il primo giorno dell'anno nuovo. Tanti propositi, tanti cambiamenti e tante novità.
Non scrivo più dal mio ufficio ormai da oltre 6 mesi, ora faccio la commessa in un forno.
Come mi sento?! Beh il cambiamento all'inizio si è fatto sentire parecchio, gli orari, la mole di lavoro fisico e mentale, ma ora ne sono entusiasta. La cucina è sempre stato un mio punto di forza e in un qualche modo ora riesco ad esprimerla. Adoro il pane, il profumo che emana appena sfornato, la bontà di assaggiarlo caldo, ma allo stesso tempo odio i capelli da commessa!
Sono parecchi mesi che non tiro fuori tutto, in realtà sto molto bene, ho ritrovato me stessa e sto cercando di coltivare i miei rapporti interpersonali anche se non è facile.
Ho 2 nuovi tatuaggi che mi ricordano i brutti momenti e come ci si deve comportare in questi casi.
I 30 anni per me sono stati una svolta, per certi versi in male per altri in bene.
Ho capito che c'era qualcosa che non funzionava in me e ho cercato di cambiarlo, ho cambiato lavoro 2 volte, ho conosciuto persone fantastiche che mi hanno dato tanto e spero di aver dato anche io tanto a loro. Ma soprattutto ho capito che il mio rapporto con Spadino deve essere coltivato di giorno in giorno e che dobbiamo essere molto bravi a comunicare perchè è una delle basi del nostro rapporto.
Sono perennemente terrorizzata dalla paura di essere lasciata, talmente terrorizzata che alcune volte mi dimentico di me pensando che fare qualcosa per lui possa spingerlo a non andarsene, ma poi mi rendo conto che non dipende da cosa faccio io ma da quello di cui ha bisogno lui per stare bene con me.
Non ci credevo quando dicevano che crescere è difficile.
E' molto di più.
E' terribile.
Aumentano le difficoltà, le decisioni da prendere, le responsabilità verso le altre persone e verso noi stessi. Diminuiscono i sogni e aumentano i desideri, diminuiscono le volte in cui si va a ballare e aumentano le ore di sonno richieste dal tuo corpo, diminuiscono i soldi e aumentano le spese.


Però se sei brava a gestire tutto la serenità ripaga.

domenica 19 febbraio 2017

Assertività

Assertività
Caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere o aggredire l'interlocutore.

Sto facendo passi da gigante.
L'assertività in questo momento è una caratteristica che ancora non mi si addice al 100% ma sono in fase di lavorazione.
Questa settimana sto mettendo in cantiere tante cose: ho 2 nuovi lavori in ballo per cui sto aspettando delle risposte e me ne è stato offerto un terzo. Il terzo in realtà è un lavoro che posso fare nel tempo libero, ma è un progetto ambizioso e mi piacerebbe potergli dedicare tempo perchè è interessante. Degli altri 2 ancora nessuna rivelazione, su, la curiosità uccise l'uomo ricordiamocelo!
Intanto il lavoro su di me continua.
Ho deciso di mettere in cantiere altri 2 tatuaggi, o meglio 2 scritte.
Vorrei tatuarmi la parola assertività per ricordarmi quanto sia difficile a volte far presente le proprie emozioni e le proprie opinioni, come seconda cosa invece cercavo un simbolo di rinascita o di cambiamento in maniera positiva, tutti disegni che però o ho già, o sinceramente, di tatuarmi uno scarabeo stercoraro proprio non ho molta voglia...!
Si esatto, lo scarabeo stercoraro è quell' animale che non fa altro che spostare palline di cacca per tutta la vita.. Però nell'antichità lo scarabeo simboleggiava la rinascita, la vita eterna. Gli Egizi infatti credevano che nascesse dalla pallina di cacca che faceva rotolare, in realtà lo scarabeo deposita all'interno di questa il proprio seme e da li nasce appunto una nuova vita.
Cosi scuriosando in giro per il web alla ricerca del simbolo adatto, ho scoperto che alla fenice, che appunto simboleggia la rinascita poichè dalle sue ceneri risorge, spesso è accompagnata una frase:

POST FARA RESURGO

Significa RISORGO DOPO LA MORTE, una morte interiore la mia, di quelle che ti annichiliscono e ti lasciano spenta, dove tocchi il fondo e non ti accorgi dello scorrere del tempo e delle giornate.
Così lentamente riacquisto tempo per me.
Così lentamente rincollo i cocci che una vita ha distrutto e li rendo più forti di prima perchè conosco i punti deboli e so dove più facilmente mi posso spezzare.

Questa è la mia nuova forza.



lunedì 13 febbraio 2017

Istruzioni



Alcune volte penso che alla nascita non ci abbiano dotato del numero di libretti di istruzioni giusto, ne possediamo solo alcuni. Il più importante foglietto illustrativo riguarda il funzionamento della nostra vita e lo hanno dimenticato apposta secondo me.
Venerdì scorso, serata tra amiche.
Solo io, lei, e la bottiglia di bianco da 38€.
Ero carica, carica perchè in un certo senso sarei tornata indietro nel tempo.
Serate come queste non le facevo da una vita. Serate in cui c'è tanto e solo bisogno di stare bene.
Serate in cui sento di stare bene e di essere finalmente quella di un tempo.
Allegra, felice, consapevole di quello che sto diventando e di quello che sta mettendo sul piatto per poter stare e fare meglio.
Sono cresciuta in fretta negli ultimi anni, sono stata messa di fronte a situazioni che non credevo fossero reali, sono stata ingoiata da un mare di nulla ma ne sto riemergendo.
Quella sensazione di sentirsi sola anche se circondata da persone che sarebbero disposte a stare con te ma che sei tu a non volere.
Quella sensazione di non essere accettata, di non essere giusta ora non c'è più.
Avevo lei davanti, un po sfocata per le bollicine del vino che mi salivano alla testa, ma rivedevo me qualche hanno fa, con gli stessi dubbi e le stesse paure, con gli stessi timori di non essere sufficiente, di non essere abbastanza.
E' pazzesco come le cose capitino a noi e poi agli altri.
Ecco perchè ho iniziato a scrivere questo blog, perchè le mie esperienze personali potessero essere d'aiuto a qualcuno. perchè le mie riflessioni, i miei sogni e i miei dubbi potessero far riflettere qualcuno sul suo io interiore.
Girovagare a braccetto per le strade del centro storico, come 2 comari, confidandosi cose che a malapena confidiamo a noi stessi, chiacchierare con persone diverse ogni bar, abbracciare vecchi colleghi, non sentirsi in colpa per l'orario o perchè non sei a casa con lui.
Sentirsi nuovamente tu.
Non smetterò mai di dirlo.
Perchè è bello rendersene conto.

venerdì 3 febbraio 2017

schemi


Cancello e riscrivo. 
Scrivo e cancello.
  • SFIDUCIA/ABUSO
  • DEPRIVAZIONE EMOTIVA
  • PUNITIVITA'
  • ISOLAMENTO SOCIALE
  • AUTOSACRIFICIO
Sono bombe a mano.
Parole che se messe insieme ti devastano. 
Sono le parole che mi hanno fatto crollare ieri. Ho capito quali sono i miei problemi, ho capito da dove vengono, ho capito chi mi ha fatto diventare così.
Sono sempre convinta che nel profondo Spadino prima o poi mi lascerà. 
Non mi sento mai considerata, la continua sensazione che nessuno si interessi a me.
Tendo a punirmi emotivamente quando le cose non vanno come vorrei.
Sono cresciuta con la consapevolezza che nessuno volesse passare del tempo con me e mi sono isolata, e allo stesso tempo non ho creato connessioni e interazioni con gli altri. 
O meglio, l'unica connessione che ho creato è dall'altra parte del mondo.
Se mi manca?
Dio solo quanto.
E ora piango.
Piango perchè mi sono comportata come una stronza, troppo orgogliosa per ammettere che sono stata una cretina. L'ho lasciata andare via, così, come se partisse per un weekend, r invece non so quando la rivedrò.
La verità è che lei è sempre stata la cosa più simile ad una migliore amica che si possa avere, quel rapporto tra 15enni che stanno crescendo insieme, nottate brave, segreti confessati e amori mai detti.
Ora mi ritrovo qui a non sapere come comportarmi, 
E' tutto così dannatamente complicato.

mercoledì 25 gennaio 2017

In bilico

Oggi è stata la classica giornata da prendere e buttare nel cestino.
La terra sotto i miei piedi non ha ballato, è proprio mancata.
Troppo per essere solo il 25 gennaio.
Non sono pronta ad affrontare un anno così.
Perciò o le cose si sistemano o io mollo.
La mattina è iniziata con un esame, il famoso problemino di salute che affligge il mio corpo da ormai 7 anni si è ripresentato.
Lì.
In bella vista.
Biopsia immediatamente, analisi e sicuramente intervento mirato alla rimozione.
Quello che mi devasta di questa cosa è che io lotto contro un mulino a vento. Non posso prevenirlo, non posso curarlo se non rimuovendolo ogni volta che si presenta.
E probabilmente sarà sempre li.
Ma sono solo le 11 del mattino, non temere Licia, le cose peggioreranno.
Così me ne vado a casa, stanca, scossa, dolorante dentro e fuori.
Raccolgo le mie cose e vado al lavoro e qui la mazzata finale.
Contratto non rinnovato.
Dopo un anno sono nuovamente sul bordo. L'ufficio che tanto ho amato, l'azienda che custodivo nel cuore ritiene che umanamente sia perfetta ma che non sia il ruolo giusto per me.
Così hanno trovato di meglio.
Ho il cervello che scoppia, gli occhi gonfi perchè vorrei solo essere a casa a letto e invece sono qui, davanti a questo schermo, inchiodata per altre 2 ore a fissare l'orologio e a sperare che non suoni il telefono altrimenti rischio di inondare l'ufficio con altre lacrime.
Ciò che mi stravolge così tanto è che avevo iniziato il 2017 con la speranza che questo fosse l'anno della tranquillità, della sistemazione economica sia mia che di Spadino...
E invece ci ritroviamo entrambi a fare i conti con la quotidianità e a rimandare i nostri progetti.
E' tutto così destabilizzante.
Ho bisogno di piedi saldi, di scarpe comode, di spalle coperte, almeno per uno di noi 2.


venerdì 20 gennaio 2017

CAMBIO CASA

La situazione in cui mi ritrovo ora è simile ad un cambio di casa.
Prima abitavo in una villetta, con molto spazio e ampi locali. Ora mi ritrovo in un miniappartamento senza giardino e sto riarredando casa. Tutto questo è una metafora, ma è la metafora delle mie giornate, delle mie settimane e dei miei mesi. Avevo più tempo per me, avevamo più tempo per noi. Ora dobbiamo imparare a dire ciò che ci serve per la casa nuova perchè lo spazio è piccolo e non ci può stare tutto.
Questa è la mia quotidianità, imparare a chiedere e a dire.
Si chiama comunicazione.
E' diversa dall'empatia.
Comunicazione è quell'aspetto della coppia che ti permettere di non aver paura a parlare dei tuoi bisogni e delle tue necessità, ma qui siamo già ad un livello avanzato se sappiamo quali sono i bisogni e quali sono le necessità.

BISOGNO: Mancanza di qualcosa che sia indispensabile o anche solo opportuna, o di cui si senta il desiderio
NECESSITA': Condizione corrispondente all'impossibilità, assoluta o relativa, di qualsiasi scelta o sostituzione

Ognuno ha desideri diversi ma sia davvero capaci di far sapere agli altri quello che ci passa per la testa?! 
Non è semplice. 
Semplice è non chiedere.
Semplice è aspettarsi che l'altro capisca quello a cui stiamo pensando o quello che in quel momento ci fa soffrire.
Ma nessuno è capace di leggere nel pensiero del proprio partner. So che il master in MAGOMERLINAGGIO non è ancora uscito per l'università.

Quindi guardatevi dentro.
Imparate a guardare in faccia chi vi sta accanto e a dirgli cosa vi passa nella testa, cosa vi causa fastidio e ditegli quanto vi faccia incazzare quando stende male i panni bagnati!



mercoledì 11 gennaio 2017

Maschere

Spadino dorme, è rientrato da poco dal lavoro ed è distrutto.
Io me ne sto qui, accoccolata accanto a lui e penso.
La mia mente fluttua tra diversi scenari che ultimamente mi si stanno parando davanti, ma alla fine tutto è riconducibile ad uno.

Quante e quali maschere portiamo costantemente sulle nostre facce?!

Bella domanda e altrettanto bella potrebbe essere la risposta.
Venerdì ho in programma una visita che mi preoccupa, un esame che devo ripetere ogni anno per verificare di essere in buona salute.
Questa è la mia maschera.
La mia prima maschera.
Nascondo la mia ansia e la mia preoccupazione agli altri per evitare di suscitare compassione e pietà.

La maggior parte delle volte sviluppiamo maschere o comportamenti causati da eventi che ci hanno traumatizzato. La mia maschera deriva dal terrore che ho provato in passato, la possibilità che i sogni di una vita vadano in frantumi e di essere nuovamente in quel limbo dove non sai cosa pensare e come muoverti, o peggio ancora sei su un tavolo operatorio e non ti rimane altro se non aspettare di svegliarti.
Magari mi preoccupo per niente o magari sono preoccupazioni fondate ma la domanda che ora mi faccio è: è giusto non mostrate agli altri ciò che ci preoccupa per evitare di suscitare compassione e pietà?
Forse si, forse no. Forse ho già scombinato tutto scrivendo parte della mia storia qui, o forse nessuno leggerà questo post e di conseguenza nessuno se ne preoccuperà.
Non è la meta finale la mia preoccupazione ma il cammino per arrivarci.
In ogni caso so che per quanto sarà duro il cammino ho giusto un paio di persone a cui posso chiedere di tenermi la mano.


Piccola parentesi
Devo farvi anche una confessione, ho ricominciato a scrivere anche grazie all'aiuto di una persona, diciamo il servizio clienti del cervello, quella persona che ti spiega tramite il libretto di istruzioni come funziona quella grande e complicata macchina che è il tuo cervello. Sto scoprendo cose pazzesche su di me, tipo che ho la sindrome della crocerossina! (... E quale donna non ce l'ha!) 
Questa voglia di scrivere nuovamente e di riordinare i pensieri mi viene da lei, mi ha spiegato e ha riportato la mia attenzione sulle cose che prima facevo in automatico.

martedì 3 gennaio 2017

Accuse

Questa mia abitudine di usare questo foglio html come diario lentamente sta tornando. O forse sta tornando la mia consapevolezza che le cose non devono andare sempre bene, ne tanto meno rimanere in quel limbo dove semplicemente vanno. Perché in quel caso si tratterebbe solo di apaticità (che per chi non lo sapesse è il non sentire nulla, il lento avanzamento delle cose senza percepirle).
Spadino è qui accanto a me e dorme. Anche lui ha passato un anno non proprio facile, ha lasciato un porto sicuro per il mare aperto, ha lasciato le preoccupazioni che lo affliggevano e ha cercato qualcosa che lo rendesse più libero. 
Ha creato cambiamento.
E l'ha trovato. 
Ma il cambiamento ha destabilizzato me.
Ha creato talmente tanto scompiglio che come un tornado mi ha investito e lui era nell'occhio del ciclone quindi non ha percepito nulla.
Questo scompiglio mi ha messo di fronte a quello che non facevo da tanto tempo. Mi ha permesso di ricominciare ad essere riflessiva, a pensare alle cose che succedono ed elaborarle. 
Stasera ho avuto da discutere con una collega per un errore mio. Non è stato messo in dubbio l'errore ma la buona o presunta mala fede con cui è stato commesso.
A volte mi chiedo come sia possibile essere così superficiale, così sbadata e così distratta per non accorgersi delle cose che semplicemente sono li, scritte nero su bianco.
Devo trovare un metodo.
Devo creare organizzazione e metodologia nella mia vita, nella mia quotidianità. 
Devo creare quel qualcosa che mi permetta di essere più efficace e meno deficiente. 
Devo mettere in fila le cose.
Devo ricominciare a pensare e non ad agire d'impulso.
Troppi devo. 
Forse è meglio iniziare dal principio.