lunedì 27 maggio 2013

Oggi.


Oggi è uno di quei giorni dove l’unica cosa che riesco a fare è mettere tutto in discussione.
Tutto.
Scelte lavorative, scelte affettive, scelte di ogni genere.
Persino vestirsi stamattina è stata uno grossa impresa.
Domani sarà una giornata piena, soprattutto perché mi aspetta un esame importante, quello che anni fa mi ha messo davanti a tanti dubbi e tanti sensi di colpa. Lo stesso esame che ha scoperto quel piccolo pre-tumore e che ha sconvolto un po la mia esistenza.
Ho un po timore anche se so che è tutto a posto dato l’ultimo controllo e il fatto che sono stata attenta.
O forse sono semplicemente più consapevole e più matura di 3 anni fa.
La vita può veramente cambiare in un secondo. Un attimo prima sei felice e affronti un esame come se niente fosse, l’attimo dopo ti ritrovi con un nodo in gola e tanta paura, un intervento di 4 ore e un’emorragia post operatoria non semplice.
Tutto quello che è venuto dopo non è stato semplice, il mio rapporto con la persona che avevo accanto non lo era di certo, e più cercavo di spiegargli il mio punto di vista più mi sentivo insultata a mortificata.
Oggi va così, oggi penso a quanto sono stata fortunata quella volta e che a volte devi solo sorridere.
Perché è l’unica cosa che ti rimane.

Oggi è anche un grazie a quelle persone che mi stanno accanto e mi leggono.
A Marco e a Gigio che non si perdono un post, a Gianlu che so che si tiene informato.
Alle mie fatine Winx e a quando riabbraccerò la mia metà di ritorno dall’Australia.




...e tu Nano da Giardino, prendi in mano quel cappero di telefono e chiama, non mandare un messaggio per sapere come sto. Prendiamo un caffè, un gelato, un aperitivo faccia a faccia, dopo tutto quello che abbiamo passato ce lo meritiamo. 
Se veramente siamo interessati alle persone e non alle loro vite è il minimo credo.

martedì 21 maggio 2013

Il segreto

Il giorno in cui tu tornerai da me è ormai vicino.
Mi manchi sai, mi manchi come non mi è mani mancato nessuno.
Le cose che abbiamo passato insieme sono tante, stupide alcune, ma allo stesso tempo memorabili.
Uno dei tuoi ultimi ricordi è la festa del tuo compleanno: noi 5 come sempre, perchè insieme sappiamo essere una cosa sola, una sola persona in tutti i suoi lati esposti e nascosti. Ricordo facilmente il tuo tonfo dalla sedia e la macchina fotografica che casualmente immortala proprio quel momento. Che spasso! E poi i fiumi d'alcool che annebbiano i ricordi fino al mattino successivo. Che dolore alla testa!!
Stai tornando, e torni da me.
Ho voglia, ho bisogno di condividere tutto con te come facevamo tempo fa.
Ho voglia di raccontarti come mi sentivo quando quelle enormi braccia mi stringevano e come mi piaceva abbracciarlo e non riuscire a toccarsi le mani dalla sua stazza.
Vorrei raccontarti di tutte le coccole che sto cercando dai miei amici ora, quelli veri, non quelli che spariscono. Quella voglia di fisicità che mi sta esplodendo ora, fisicità intesa come voglia di contatto fisico, di essere abbracciata, di sentirmi protetta.
Ma allo stesso tempo voglio raccontarti di quanto strano sia lo stare bene, di come sto imparando di nuovo a stare sola, con i miei pensieri, le mie paure e le mie insicurezze. Del fatto che sto cercando e so che devo smettere, perchè quando cerchi non trovi, fuggi e basta in realtà. Di come invidio una coppia che si bacia o che si tiene per mano, perchè questo a me è mancato.
La luce del sole.
Mi è sempre mancata la luce del sole, il poter fare le cose con chiarezza senza sentirmi un segreto.
Sono stata questo negli ultimi 2 anni.
Un segreto.
Un segreto per il Campione e un segreto per il Nano da Giardino.
Le persone non devono saperlo ancora, non è il momento giusto, non mi sento pronto.
L'unica persona che non mi ha considerato un segreto è ancora accanto a me, con tanta ironia perchè ancora tutt'oggi facciamo i cretini, e riuscire a fare i cretini in questa maniera dopo una storia e 14 anni di conoscenza non è semplice.
Ma è questo il bello chi ti conosce.
Ti stringe e non si sente in colpa.

sabato 18 maggio 2013

L'universo tranne noi

Istruzioni:
-Fai partire il video
-Ascolta la musica
-Goditi il viaggio
-Pensa a quante volte ti è capitato.



Ti ho incontrata ma tu non mi hai visto, eri in macchina, è stato un attimo ma il mio cuore si è come bloccato, o era fermo prima e ha ripreso a battere.
Tante volte io l'ho immaginato, rivedere te che effetto mi farà, però adesso che è capitato non importa più se sia stata colpa tua o mia.

Eravamo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantano, tanto forte, potente, immenso che sembra esagerato e impossibile, con il petto che sembra esplodere, che non serve altro in più per vivere, che potrebbe scomparire l'Universo tranne noi. 

I ricordi che sembrano lame fanno male ma forse li cerco io per rivivere, per ricordare ogni istante accanto a te, una vita accanto a te. 
E il cervello sa che è complicato, ciò che è rotto ormai non si riparerà, però il cuore, sai, me l'ha giurato, sa che un giorno tornerai. 
Si, dice presto tornerai e saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantano, tanto forte, potente, immenso che sembra esagerato e impossibile, con il petto che sembra esplodere, che non serve altro più per vivere, che non c'è parola per descrivere, che non ti sceglie e che non si fa scegliere, 


E saremo quel che tutti cercano, quell'amore che i cantanti cantano, tanto forte, potente, immenso che sembra esagerato e irrealizzabile, e che il petto fa quasi esplodere, senza il quale non si può più vivere, che potrebbe scomparire l'Universo tranne noi.

(Max Pezzali
L'universo tranne noi)




giovedì 16 maggio 2013

La mia paura

Maggio è sempre un mese strano, si porta con se tanti pensieri, tanti avvenimenti e tante preoccupazioni.
Inizio a trovare un po di serenità, ma ho paura che sia solo temporanea e causata da questo splendido sole e dal weekend lontano da casa che ho passato.
Ho ricominciato a sognare.
Sarà stata la presenza della mia Kikka o il rumore del mare, ma stanotte ho sognato.
Non accadeva da mesi.
In compenso i pensieri si sono accumulati.
Ma anche le delucidazioni.
Sto imparando di nuovo a vivere la settimana, si, non sono così brava da vivere la giornata, ma almeno non vado oltre i 7 giorni!
In questo periodo ho poco tempo per fare tutto, le cose si accumulano le une sulle altre e la pianificazione del lavoro estivo mi porta via parecchi tempo. Ma inizio di nuovo a godere della compagnia migliore, quella con me stessa, quella favolosa persona che sono diventata. L'unico problema è che di questa cosa me ne accorgo solo io. Sorrido di nuovo e i pensieri sono diminuiti, o meglio, hanno smesso di urlare nella mia testa,  in questo modo la mia voce risuona maggiormente.
Kikka mi ha fatto riflettere su una cosa. Mi ha chiesto se ho idealizzato il Nano da Giardino.
Ci penso da parecchi giorni, ma la risposta è no.
E' stato un uomo, un vero uomo per me, le decisioni che ha preso e come le ha prese sono giuste, ma ciò non toglie che io non le condivida. Il modo di affrontare le cose, le discussioni, gli sguardi.
Sono cose reali che io però ho sempre il terrore di perdere.
Ammettiamolo, un bambino dopo che si è divertito per qualche tempo con il giocattolo nuovo lo lascia li e se ne dimentica, questa è la mia più grande paura, lo è sempre stata, fin da quando Daniel è morto.
La paura di non aver lasciato il segno nella vita delle persone.
La paura di essere dimenticata.
La paura di non essere all'altezza e che con il passare del tempo io possa finire nel "dimenticatoio".
Questo mi porta a dare sempre troppo alle persone.

Fregata da me stessa.

lunedì 6 maggio 2013

Chi è causa del suo mal...


Riunione Winx, e come al solito vengono fuori tutte le cose che tenevi dentro fino a pochi istanti fa. 
Le mie amiche hanno questo potere, tirano fuori ogni mio lato nascosto.
Così per l’ennesima volta ho capito.
Si, parlo con te,  Nano da Giardino.
Hai ragione, ce l’hai sempre avuta.
Volevo gestire tutto con calma, ma in realtà ho rovinato io le cose. La mia paura di rimanere sola e il mio sentirmi inadeguata in un mondo dove tutti hanno una persona accanto mi ha fatto correre, bruciare le tappe.
Crearmi delle aspettative.
Troppe.
Il troppo amore mi ha tappato gli occhi, o meglio, me li ha foderati di prosciutto, e questo mi fa male, perché sono diventata quello che non avrei mai voluto. Nel momento in cui credevo di avere la razionalità giusta mi sono fatta trascinare dall’IRrazionalità che trascina le persone che amano.
Io, al contrario di te, mi lascio andare, ma proprio perché sono fatta al contrario lo faccio troppo, mentre invece dovrei tenere qualcosa, per evitare che tutto si rovini sempre a causa mia.
Ero partita bene, con tante buone intenzioni e tanti buoni propositi, ma mi rendo conto che sono stati tutti buttati nel cesso dopo quel “Ti Odio” detto guardandoti negli occhi.
Come sono arrivata a questa conclusione?!
Una frase detta a Novembre e ri-postata poi su Fb:

“Ma se abbiamo la pazienza giusta, probabilmente riusciremo a vivere qualcosa di meraviglioso”

Io non ce l’ho avuta, ho voluto tutto e subito, come è tipico mio fare, per paura che le cose belle che ho, possano in un qualche modo sfumare via.
E così è stato.
A causa mia.
Ti ho cacciato io dalla mia vita e ora devo resettare il sistema,  ripartire da capo, respirare, stare sola per ricominciare a sognare. Cosa che non faccio più dal 6 Febbraio.

sabato 4 maggio 2013

Il solito mojito al lampone

Poi esistono quelle serate dove tutto diventa chiaro. Nitido.
Ho vissuto troppe cose di testa e poche di pancia, ho capito che non tutte le storie sono uguali, ma tanti si assomigliano, e io non voglio che questa sia come le altre.
Ho capito che ho vissuto un anno di aspettative nelle altre persone e che ho perso il punto di vista reale della mia vita: IO.
Io che ci sono sempre e sempre ci sarò.
Io che mi innamoro e che ho il cuore a mille quando lo rivedo.
Io che immensamente ed eternamente mi perdo in quegli abbracci.

Non voglio stare sola, sono stanca.
Voglio innamorarmi e innamorare, e voglio che duri.
Ma devo ricominciare da capo.
Cercare di essere meno stronza e ripartire da zero, ristabilendo l'ago della bilancia sul mio IO.
Lo stesso IO a cui basta ancora una parola per non andare.
Lo stesso IO che vorrebbe un "Mi Manchi".
Lo stesso IO che non vorrebbe andarsene ma è l'unico modo per capire.
Capire che non si smette di amare una persona dal giorno alla notte.
Capire quanto possa essere bella la mia vita con/senza di lui.
Capire perchè mi sembra ancora di conoscerlo da una vita.

Capire perchè per quanto io cerchi di uscirne ci sono dentro.