Oggi il mondo intorno a me ha tremato 2 volte. La prima volta alla splendida notizia che avremo il nostro primo appartamento, la seconda alla notizia che la mia dolce nonnina ha smesso di lottare.
87 anni e tanta bontà, dolcezza negli occhi e nella mani. Fino all'ultimo ha cercato di resistere al male che aveva addosso ma alla fine non ha potuto fare altro se non che lasciarsi andare.
Era già morta altre 2 volte, la prima quando il mio vero nonno era morto, nel 1982, e poi quando ci aveva lasciati il suo compagno, 20 anni più tardi.
Da allora la sua bontà l'aveva fatta rinchiudere in casa, non volendo diventare come quelle pettegole vicine di casa che abbiamo noi, che si ritrovano ancora ora per spettegolare su tutti i pettegolezzi impettegolezzabili del paese.
Lei che mi guardava e mi chiedeva: "facciamo una torta?".
Lei che mi diceva dove era il pesto dei cappelletti ancora prima di iniziare a farlo, e chissà perchè quando si iniziava a tirare la sfoglia nella teglia del pesto c'erano sempre i buchi!
Lei con l'adorazione per i miei ricci, che pianse la prima volta che me li tagliai.
Lei, la nonna Delfi, quella che mi dava il titto quando ero malata perchè la mamma era al lavoro, quella che mi guardava e mi diceva MAMA MO' CHE BELA' GHIGNA..
Lei con la stufa a legna e le castagne nella pentola di rame, lei che che mi dava 20.000 lire per toglierle lo smalto dalle unghie perchè non sopportava l'odore.
Lei e il mosto d'uva cotto, che nelle sue mani diventava magicamente budino di vino.
Lei e il suo neo nell'occhio.
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