mercoledì 30 gennaio 2013

Bugie

"L'amore è una cosa semplice..."
Così canta Tiziano Ferro. Ma davvero?? Proprio tu che da poco hai dichiarato la tua omosessualità in questo mondo di omofobici e di paure dici che l'amore è una cosa semplice?!
Caro il mio Tiziano Ferro, alle porte (aperte) del 2013 ti dico che stai dicendo una grossa cazzata.
L'amore non è semplice.
E' difficile e doloroso.
E' farsi da parte quando è il momento e tenere le tue paure e i tuoi dubbi dentro. E in questo io sono una frana.
Somatizzo.
Sono sempre stata abituata a buttare fuori quello che mi angoscia dentro, perchè nel momento in cui ne parli la metà della pesantezza dei tuoi problemi sparisce. Invece ora non posso, o meglio non ci riesco.
Cerco continuamente di capire ciò che mi sta succedendo, sono dentro a un vortice di caos che mi sta trascinando, e come un'altalena a volte esco da questo caos ed altre volte vengo tirata a fondo.
Il lavoro, gli affetti, la famiglia, te stessa.
Il senso di non saper cosa hai fatto negli ultimi 20 anni della tua vita. Quel dolore alla bocca dello stomaco che ti impedisce di guardare in modo sereno al tuo oggi.
L'amore dovrebbe essere leggerezza e speranza, invece ho trovato una frase che mi piace molto.

"TRA L'INNAMORARSI E L'AMARE C'E' MOLTA DIFFERENZA. QUANDO UNA PERSONA SI INNAMORA NON LO FA APPOSTA: SUCCEDE.
MA PER AMARSI BISOGNA SUDARE, SOFFRIRE, RIDERE, STARE SVEGLI, DONARSI.
L'AMORE NON SUCCEDE.
L'AMORE SI FA."

Spero che davvero tutto questo "love is in the air" mi porti da una qualche parte.
Spero che questa sofferenza e questo disagio mi insegnino qualcosa.
Spero che sia amore e non soltanto una indigestione.


giovedì 24 gennaio 2013

Io rimango.

Dicono che la notte porti consiglio, che se pensi una cosa alle 3 di notte e ti interroghi sulla stessa cosa la mattina seguente avrai 2 risposte differenti.
Forse i Peanuts sono i più saggi consiglieri che abbia mai avuto.
Ieri mi sono addormentata con una valanga di pensieri che rimanevano intrappolati dentro di me a causa del mio naso tappato. Non uscivano nemmeno le lacrime. Non posso permettermi di affondare ora. Non voglio. Non in questo momento così critico della mia vita. Non ora che la terra sotto i piedi sta cambiando forma.
Cosi stamattina mi alzo e la risposta a tutti i miei pensieri è li, seduta davanti a me e mi fissa con lo stesso sguardo che aveva l'arbitro ieri alla partita di pallavolo. Le sopracciglia leggermente arcuate e quegli occhi che vogliono dire solo una cosa: "Ci credi?"
E li la risposta a tutti i miei dubbi arriva come un lampo.
SI.
Ci credo e ci ho creduto fin da subito.
Cosi con questa risposta mi appare davanti agli occhi tutto quello che esattamente devo fare ora.
Respirare e fare un passo indietro.
Fare un passo indietro e respirare.
Non sto scappando.
Al contrario.
Sto rimanendo.
Sto dando spazio.
Sto scegliendo come affrontare la situazione per poter stare bene io e far star bene chi mi sta accanto.
E per arrivare a questo percorso ho dovuto razionalizzare ogni aspetto, ho dovuto capire quanto dare e a chi dare sopratutto, ma ancora più importante è in quale percentuale. Per poter continuare a creare momenti di serenità è necessario che l'ago della bilancia del Dare ora sia sbilanciato verso il IO, verso il Mio benessere, di poco chiaramente, ma il quantitativo necessario per permettermi di proteggermi.
Come dicevano al corso la settimana scorsa: "Un po più personal e un po meno trainer."

Così caro il mio tortello, fammi la stessa domanda tra un mese, e la risposta la troverai nelle mie mani.

martedì 22 gennaio 2013

Punto.

Dubbi, limiti, paure.
Paure, dubbi, limiti.

L'amore non è semplice.

Sembra che io stia viaggiando in salita, sembra che ciò che ho dentro salga sempre di più ma in realtà mi sto allontanando sempre di più. Un passo alla volta.
Quello che tu sei lo rifletti agli altri, e cosi appari anche tu.
Vi faccio un esempio: se io sono insicuro, dubbioso e perennemente negativo la persona che mi sta accanto, o le persone che hanno a che fare con me percepiranno questa negatività e questa insicurezza.

Mi sento sempre di troppo, sento quasi che ogni pensiero negativo sia un peso sulle spalle di qualcun altro.
Sento come se ciò che sono io o ciò che rappresento fosse continuamente messo in dubbio, non con cattiveria, ma con indecisione e basta.
Brutto vero?! ...già..
Continuo a sentirmi chiusa in quella famosa scatola di vetro, che si è appena trasformata in un salvadanaio, o meglio in un salvaPaure. Qui solo una persona può vedermi e senza rendersene conto infila una dopo l'altra le paure nel salvaPaure. Solo che le pareti sono di vetro e le paure e i dubbi rimbalzano contro come delle palline impazzite.

Continuo a chiedermi cosa ci faccio in questa scatola.
Continuo a chiedermi quando sarà il mio turno.
Continuo a chiedermi quando anche io potrò essere felice.

domenica 20 gennaio 2013

Regola dei Limiti

La nostra vita è fatta di limiti.
Limiti assoluti, limiti fisici o limiti relativi che possono essere infranti in qualsiasi momento.
Mettiamo un limite a tutto, alla velocità, alle conoscenze e persino ai noi stessi.
Poi quando una mattina ti svegli, ti accorgi che quei limiti sono stati oltrepassati e che i tuoi blocchi sono stati infranti. Questa cosa può essere positiva o negativa.
Ieri sera io li ho vissuti in modo positivo, perchè il superamento di determinate barriere  mi ha permesso di lasciarmi andare completamente. La cosa straordinaria è che sono bastate 2 parole e un paio di occhi.
Un paio di occhi azzurri come il cielo d'estate e quelle 2 parole che ogni volta mi fanno crollare il mondo addosso. Quelle parole permettono al mio mondo di sgretolarsi.
Divento come pasta frolla appena uscita dal forno... friabile, e le mie difese non possono più nulla perchè ormai tu sei li, dentro il mio essere, dentro la pelle, dentro i miei respiri.

E questo spaventa.

Spaventa in un modo fottuto.

Perchè i limiti sono stati imposti per un motivo, e il mio motivo è la paura dell'abbandono. La paura della negazione, di lasciarmi andare e di essere poi ferita. E se questi limiti vengono infranti le mie paure prendono il sopravvento facendo però venire a galla quelle favolose sensazioni di fiducia che iniziano a crescere.

Io sono fatta un po al contrario. Più una storia va avanti e più io lascio spazio alle seghe mentali.

Preoccupante.

mercoledì 16 gennaio 2013

Parole.

Milano, 16 gennaio 2013.

Sono qui di fronte a questo bel Mac gentilmente prestato dal mio friend Giovanni e inizio a scrivere questa strana settimana.
Sono qui per un corso, non si può ancora dire che tipo di corso sia, fatto sta che sto tramando qualcosa... ihihihihihihih (risatina isterica..!!)
Gio è ancora al lavoro e quindi io, ogni volta che finisco il mio corso mi faccio mezzoretta di auto (causa traffico, perchè altrimenti sarebbero 10 minuti.) e me ne torno all'appartamento. Qui riorganizzo i miei pensieri e rifletto. Oggi ho acceso la radio per evitare i miei pensieri, per evitare di destabilizzare quel sottile equilibrio che ho ora e che non voglio perdere perchè vorrebbe dire dolore di nuovo, e come mi insegnano al corso in questi giorni, LE PERSONE SI ALLONTANANO DAL DOLORE E SI AVVICINANO AL BENESSERE.
Bene, io ogni volta devo allontanarmi dal dolore, il mio dolore, quello che invade il mio cervello ogni volta che sento quelle 2 parole: DOBBIAMO PARLARE.
Ma non possiamo farlo e basta?
Cioè le persone parlano continuamente, perchè devi stare a rimarcarlo?
Perché vuol dire che è importante, che presagisce qualcosa di brutto, e io personalmente ogni volta che sento queste 2 parole mi preparo al peggio, al peggio delle persone.

Non si conosce mai una persona fino in fondo.

Non conoscerai mai nemmeno te stesso fino in fondo quindi non puoi mai dire ciò che accadrà.

Quindi navighi a vista ma in realtà dovresti avere tutto sotto controllo e navigare con il vento in poppa.



venerdì 11 gennaio 2013

Importanze

Quando ti accorgi che un rapporto diventa importante?!
Come fai, voglio dire, come te ne accorgi?!
Nel bel mezzo di un pomeriggio?! Oppure durante una conversazione?!
Forse più semplicemente te ne accorgi e basta.
Proprio in quel momento, quando la tua migliore amica ti manca più di te stessa, quando i tuoi sogni sono lontani, quando la tua voglia di partire è sempre dietro alla prima porta che apri. Allora ti accorgi dell'importanza della persona che hai accanto.
Perchè c'è.
E' lì.
E' una presenza tangibile nella tua giornata.
E' un punto barcollante ma fermo accanto a te.
E' un amico ma anche l'amante perfetto.
Te ne accorgi quando non devi chiedere per coltivare i tuoi interessi, quando vieni appoggiata nelle tue decisioni, quando vieni sostenuta nelle tue scelte, quando vieni ascoltata e compresa.
Allora ti accorgi di quanto una persona può essere speciale nella tua vita.
E tu lo sei.
Lo sei diventato.


Per ora la agguerrita lotta tra macchine e uomini si ferma qui, con gli uomini in vantaggio. Ma non so quanto e se durerà questa diatriba. Credo che sia solo una battaglia, non la guerra.

mercoledì 2 gennaio 2013

Chiusa

Iniziamo questo nuovo anno con le solite ripetitive riflessioni.
Pensavo che i Peanuts hanno sempre ragione.
Quando dico di avere paura non scherzo, sono seria. Ho una paura fottuta. Ma la cosa che mi spaventa davvero è la paura di essere felice.
Non ce la faccio. Ogni volta che credo di poter respirare ho sempre quel piccolo spillo che punta nella scarpa, e la sorpresa maggiore è che per quanto io abbia spirito di sopportazione purtroppo questo spillo lacera la pelle e lascia una cicatrice.
Non posso vedere il bicchiere mezzo vuoto, non è nel mio spirito.
Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno anche se spesso fa male.
Ecco perchè ho paura della felicità.
Perchè quando tutto va bene c'è sempre qualcosa che ti rovina la giornata, o il momento, o l'istante.
E ora che ne ho preso coscienza non riesco a godermi l'attimo.
Non riesco a lasciarmi andare.
Così mi allontano da tutti, mi chiudo in me stessa con i miei pensieri e lascio che tutto si allontani, che diventi ovattato.
Anche se l'isolamento porta solo al rafforzamento dei miei pensieri.
Li fa diventare grandi, enormi e reali.
Mi fa realizzare che non potrò mai goderti un istante, che in ogni momento che passeremo insieme il semplice squillo di un telefono basterà a rovinare tutto, che il tempo da vivere insieme è poco e ritagliato.
Se arriverà mai un giorno
in cui non potremo stare insieme,
 portami nel cuore,
starò la per sempre.
Io non voglio questo.


Voglio poterti rapire una sera e portarti lontano.
Voglio farti dimenticare chi sei viaggiando per il mondo.
Voglio vederti sorridere e renderti orgoglioso di me.
Voglio vederti giocare.
Voglio ogni istante con te.
Voglio essere spontanea mentre ora mi sento sola chiusa in una scatola di vetro.