Ieri sera è successo.
Dopo un weekend stancante sotto ogni punto di vista l'unica cosa che desideravo era tornare a casa e sistemarmi tra le sue braccia, rimanere li, fin quando il mio corpo non avesse smesso di essere così rigido.
Invece sono tornata e lui era arrabbiato.
Si può già capire come è andata la serata. Musi lunghi e lacrime che scendono.
Ma il bello arriva sempre dopo che si è litigato.
Eravamo pronti per dormire, pigiamati e sistemati sotto le coperte.
Li ho cominciato a riflettere.
Io avevo bisogno di lui e lui non riusciva ad esserci per me, quindi dovevo esserci io per me. Mi sono alzata e stavo per andare in salotto, 10 minuti di sgombero totale della mente mi avrebbero fatto bene.
Ma non me lo ha permesso.
Si è alzato e di peso mi ha portato a letto. Con lui.
Mi ha stretto e mi ha guardato come solo lui sa fare.
In quel preciso istante, in quel determinato momento ho capito ciò che lui veramente e realmente aveva fatto: mi aveva rincorsa. Aveva lottato per me, aveva lottato contro il suo orgoglio e la sua testardaggine per me. Questo è l'uomo che voglio.
Un uomo che lotta per me, che mi cerca e mi vede dentro. Per la prima volta ho sentito che l'avrei tenuto a me non con il corpo, con l'involucro, ma con la mia testa, con la mia sostanza.
E' dopo una litigata del genere che ti rendi conto di quello che hai per le mani.
Qualcosa di unico e di prezioso.
Qualcosa che non vorrai mai perdere.
Qualcuno che sa di te.
Così, lo faremo.
Non c'è una data, non c'è un anno preciso, ma lo faremo.
#iotiaccolgo
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