mercoledì 26 marzo 2014

Amicizia e affini

Oggi mi interrogo su una questione molto importante: quanto si è disposti a cedere per amicizia?!
Ma soprattutto, cosa determina o meno un'amicizia?!
Insomma, quale è il metro che fa si che quella determinata persona possa essere definita amica o conoscente?! Personalmente non ho mai amato questa seconda parola, mi sa molto impersonale, e ammetto che ho abusato più volte della parola Amico/a.
Un'amicizia è un po' come un rapporto d'amore, devi coltivarla. Devi sacrificarla per far si che cresca sana e senza pregiudizi o preconcetti.
Di amici ne ho, mi sono costati tanta fatica. Intendiamoci però, ora definisco amico/a colui o colei che cerco nel momento del bisogno, la spalla su cui piangere e la persona che ascolto e che mi ascolta. Gli amici non sono quelli con cui ti diverti il sabato sera a ballare o che si sbronzano con te. Quelli si chiamano compagni di gioco!
I miei amici hanno riso di me con me.
Non mi hanno mai rimproverato ma hanno sempre cercato di mettersi nei miei panni, come io nei loro.
I miei amici hanno sempre avuto una parola o una telefonata. Un messaggio non rende quanto loro vogliano essermi vicino in quel momento.
I miei amici mi hanno sorretto la testa mentre ero in preda ai fiumi dell'alcool e mi hanno impedito di fare azioni di cui il giorno dopo mi sarei pentita, sempre con un sorriso sulle labbra e mai con uno sguardo di disappunto.
I miei amici non sono tutti qui, alcuni sono a km di distanza, altri sono troppo lontani per essere toccati o quanto meno raggiunti con la sola voce.
In questi ultimi anni sono cresciuta molto in fretta, mi sono sentita molto sola lo ammetto, ma non perchè loro non ci fossero, ma perchè avevano la loro vita e non è giusto che si facessero carico anche della mia.
La solitudine diventa un modo di vedere le cose, un modo per capire e per conoscersi.
Non è piacevole e su questo siamo tutti d'accordo.
Chi dice che sta bene solo mente.
Siamo fatti per avere una persona accanto.
La solitudine ci aiuta solo a capire che tipo di persona vogliamo avere e come vorremmo essere noi.
Essere soli non vuol dire non avere amici.
Mi sono sentita sola molte volte, il più delle volte ero circondata da loro.
Questo non vuol dire che mi ignorassero o che non si curassero di me, ma solo che le loro vite in quel momento erano anni luce distanti dalla mia.
Oggi quegli stessi amici gioiscono ancora con me e di me.


La casa sta per essere liberata.
Abbiamo quasi l'ufficialità, ci vorrà tempo, ma su questo non voglio avere fretta.
Io e spadino andremo a vivere insieme.



mercoledì 19 marzo 2014

Il mio regalo per te

E' parecchio che non scrivo, forse perchè alcune volte non serve scrivere se hai qualcuno a cui parlare.
Le cose con il mio spadino stanno andando nel verso giusto, stiamo aspettando che si liberi la casa per continuare il nostro percorso, comprare un cane (di cui abbiamo già scelto il nome!) e poter smettere di avere quella sensazione la mattina di incompleta, quando lui non è nel tuo letto.
E' passato quasi un mese da quando la nonna è morta, il ricordo di tutto quel dolore è vivo, ma allo stesso tempo c'è la gioia per tutto quello che mi ha lasciato e quello che ho vissuto grazie a lei. Alessandro è stato d'oro, è stata la mia spalla, il mio punto di appoggio quando era necessario, il mio bastone, la mia forza. Ha saputo mettere da parte il suo passato per il mio presente. 
Questo credo sia vero amore.
Siamo tornati da poco da un bel weekend a Roma: sabato 6 nazioni e domenica da turista. Mi sono resa conto di quanto ci tengo al fatto che le cose siano fatte bene con lui ma soprattutto PER lui.
Volevo regalargli una partita contro l'Inghilterra che avrebbe fatto fatica a dimenticare.
E forse così è stato.
Siamo riusciti ad intrufolarci all'interno delle sale Vip e ci siamo fatti un terzo tempo in compagnia di giocatori e grandi nomi del panorama rugbistico. 
Insomma, credo che finalmente la mia vita abbia preso una bella piega. Posso finalmente dire che sono felice.


E sono felice con lui.