2 settimane dall'ultima volta che ho scritto.
Ora sono in ufficio e riordino le idee. 1 settimana di degenero ad Eurocamp a Cesenatico e qualche giorno per gustarmi lei, la mia bestia, tornata tra le mie braccia.
Sono successe un paio di cose in questi giorni, la più importante è l'uscita da parte mia del Nano da Giardino dal mio orto. Ho preso il coraggio e l'ho cancellato. Ammetto che ci penso ancora, sarei un robot se non lo facessi. Ma ho una dignità e soprattutto ho amor proprio. Non posso passare la vita appresso ad una persona che parla e non riesce ad essere coerente con se stesso e con i suoi sentimenti.
Voglio accanto a me una persona che pensi le stesse cose che poi fa, o che faccia le stesse cose che dice. Che non cambi idea nel giro di un mese e che abbia voglia di mettersi in gioco con me.
Voglio vivere una persona e non vederla vivere qualcos' altro.
Credo che lui alla fine non sia mai stato pienamente convinto della sua scelta, che in un qualche modo cerchi ancora di salvare il salvabile, ma quando qualcosa si rompe, per quanto tu possa essere bravo nel reincollare i cocci tra di loro, non sarà mai perfettamente come prima, sarà sempre imperfetta e incrinata.
Si ok, nessuno è perfetto, e ogni esperienza è imperfetta nella sua perfezione. Ma dobbiamo capire quando è il momento di dire basta.
Ora è il mio.
Basta.
Per l'amore che ho per me dico basta ai tentativi di tenerti nella mia vita, perchè bisogna essere in 2 per fare una cosa, bisogna che tu lo voglia, e se tu non vuoi rimanere nella mia vita è inutile che io stia ad umiliarmi cosi.
Ciao Nano da Giardino.
Ciao alle tue foto, ai tuoi bigliettini, ai tuoi sorrisi e ai tuoi baci. Ciao alla mia felicità perchè era solo momentanea e non duratura.
martedì 25 giugno 2013
martedì 11 giugno 2013
Come 3 anni fa.
Avevo ricominciato a sperare.
Avevo cominciato un cazzo.
Perchè ora è di nuovo tutto a puttane.
Ogni volta. Ogni fottutissima volta che mi rialzo, che la testa si regge da sola sopra il mio collo, succede qualcosa e inevitabilmente mi prende alla sprovvista.
Lo sai come si sta quando tutto ti crolla addosso? Quando credi che finalmente la luce alla fine del tunnel può essere reale e non solo un bagliore causato dal dolore?
Lo sai come ci si sente ad affrontare tutto questo da soli?
Per l'ennesima volta, da soli?! O meglio.
Da S O L A.
Te lo dico io. Si sta che vorresti mandare a fare in culo tutti e tutto. Perchè non ti meriti nulla di quello che ti sta succedendo.
Ah già, voi non lo sapete. Il solito esame che ogni anno rifaccio per controllare il mio stato di salute è positivo.
Dovranno operarmi. Di nuovo.
Di nuovo controlli, anestesie, esami del sangue, pre-operatori, letti d'ospedale.
Sono stanca.
Vuota.
venerdì 7 giugno 2013
IO e TE
Non puoi cercare le parole per descrivere come si colma il tuo cuore quando ad aprirti la porta è lei, la tua metà, la tua spalla, la tua amica, la persona che ha avuto il coraggio di infilarmi le mani in bocca e avvitarmi la pallina del piercing quando mi hanno operato. Lei, quella che è stata via 9 mesi e ora è qui, e ogni istante che non passo con lei è tempo sprecato.
Lei che è capace di cambiare le mie emozioni e farmi reagire, lei che è capace di farmi sognare.
Quando l'ho conosciuta mi sembrava una persona normale, ora mi rendo conto che è capace di grandi cose con me.
Lei è il mio Nano da Giardino al femminile.
E' la persona che seguirei in capo al mondo, quella che aspetterei se solo me lo chiedesse.
Lei è quella persona così differente da me che quasi amo.
lunedì 3 giugno 2013
Queste giornate
Mia nonna ha 86 anni.
E so che presto mi lascerà.
Mi lascerà con un grande vuoto e tanti meravigliosi ricordi.
Come hanno sempre fatto tutti.
Mi lascerà per un male che oltre a chiamarsi senilità, si chiama tumore all'utero.
Mi lascerà con lo stesso male che ho avuto io.
Il mio umore ultimamente è come la sua memoria. Ho giorni positivi e giorni negativi.
I giorni positivi consistono nel sorridere a qualsiasi cosa, non aspettarsi nulla e star bene anche da sola.
I giorni negativi consistono nell'essere pervasa da malinconia per qualcosa che non c'è, o che non c'è più.
Siamo tutti molto bravi a descrivere le sensazioni negative, si perde molto tempo a stare male, ma chissà perchè per le giornate positive esistono sempre poche parole. Forse perchè diventano quasi superflue, inutili.
Quanto tempo perdiamo a pensare a noi e alla nostra felicità, e quanto tempo invece dedichiamo alla felicità degli altri o a giudicare la felicità che ci manca?!
Io ho scelto di dedicare la mia vita alla felicità e al benessere altrui, e mi rendo conto ogni giorno sempre di più che non so ancora prendermi cura di me stessa.
Io voglio farlo. Voglio essere felice e troppo spesso mi rendo conto che la mia felicità dipende da qualcun altro.
Mi rendo contro che perdo troppo tempo a guardare l'erba del vicino piuttosto che coltivare la mia, che le cose da sistemare sono tante, che il tempo è poco e che le persone ci lasciano. E quando lo fanno il vuoto che rimane è sempre più difficile da colmare.
Quindi se alla domanda "come va?" io ti rispondo "bene", non mi credere.
E so che presto mi lascerà.
Mi lascerà con un grande vuoto e tanti meravigliosi ricordi.
Come hanno sempre fatto tutti.
Mi lascerà per un male che oltre a chiamarsi senilità, si chiama tumore all'utero.
Mi lascerà con lo stesso male che ho avuto io.
Il mio umore ultimamente è come la sua memoria. Ho giorni positivi e giorni negativi.
I giorni positivi consistono nel sorridere a qualsiasi cosa, non aspettarsi nulla e star bene anche da sola.
I giorni negativi consistono nell'essere pervasa da malinconia per qualcosa che non c'è, o che non c'è più.
Siamo tutti molto bravi a descrivere le sensazioni negative, si perde molto tempo a stare male, ma chissà perchè per le giornate positive esistono sempre poche parole. Forse perchè diventano quasi superflue, inutili.
Quanto tempo perdiamo a pensare a noi e alla nostra felicità, e quanto tempo invece dedichiamo alla felicità degli altri o a giudicare la felicità che ci manca?!
Io ho scelto di dedicare la mia vita alla felicità e al benessere altrui, e mi rendo conto ogni giorno sempre di più che non so ancora prendermi cura di me stessa.
Io voglio farlo. Voglio essere felice e troppo spesso mi rendo conto che la mia felicità dipende da qualcun altro.
Mi rendo contro che perdo troppo tempo a guardare l'erba del vicino piuttosto che coltivare la mia, che le cose da sistemare sono tante, che il tempo è poco e che le persone ci lasciano. E quando lo fanno il vuoto che rimane è sempre più difficile da colmare.
Quindi se alla domanda "come va?" io ti rispondo "bene", non mi credere.
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